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Il (non)cliente amicone.Perchè la diritta via non sia smarrita.


Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
 
per evitare che

"la diritta via sia smarrita". 


sviluppo impresa,costruzione gestione reti vendita

Dalle mie esperienze di lavoro.
Durante il nostro peregrinare quotidiano (si fa per dire) troveremo certi (non) clienti, che dobbiamo evitare, come la peste.
Argomento che tratto quotidianamente, con gli agenti che formo, o con cui collaboro.


                                            
                                                 Il (non) cliente amicone.
Va precisato che questo personaggio,a differenza di altri, é in via di estinzione ma sopravvive.
Il figuro, si presenta sorridente e contento nel riceverci.
Strette di mano, sorrisi,gran chiacchierate,barzellette e tanto tempo trascorso a parlare.
Una visita.
Due visite
Tre visite.
Quattro visite.
Cinque visite.
Sei visite, ma...
Avete capito cosa dico, vero?
Mai un acquisto.
Fino a quando si chiede ragione di tale comportamento.
"Siamo amici, ci si diverte, passiamo ore a parlare, però comprami anche della merce".
La sua risposta, con faccia da ebete mortificato, é questa:
"Mi spiace, io ho già i miei fornitori, tu mi sei simpatico, ma." ".
Con una rabbia, spieghiamo al figuro, che non percorriamo tutti quei chilometri, per sentire le sue ciance e se lui si sente solo, o bisognoso di parlare, deve rivolgersi a gruppi di ascolto, non certo a venditori.
Instaurare un minimo di dialogo amichevole é importante, ma ricordiamoci che a noi interessa vendere e nient’altro.
Non ci deve interessare la vita matrimoniale,dei nostri clienti o altre cose non confacenti al lavoro.
Non ci interessa ricevere confidenze, o affrontare discussioni, su sport e scempiaggini varie e se proprio dobbiamo sorbircele e solo perché il cliente é davvero importante.
Comportiamoci da professionisti, ma esigiamo che lo siano anche i nostri interlocutori.
Sul lavoro i nostri amici sono i clienti che acquistano, anche se la pensano all'opposto da noi, o sono antipatici e magari "puzzano".
Capire subito chi abbiamo davanti é importante. Tanto importante.
Prossimamente parlerò del (non) cliente, " Vado sotto il minimo", un figuro che, purtroppo sta sempre più prendendo piede e del (non cliente) "Ho bisogno di quello che tu non hai", un altro genio.
A Voi questi tipi di (non) clienti vi sono mai capitati?

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