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Sapere cosa facciamo



Molto spesso perdiamo di vista l'obiettivo e non ricordiamo più in cosa consiste il nostro lavoro.
Questo, é uno dei motivi per cui non usciamo dalla crisi. (anche se crisi non é).
Chi legge questo blog, conosce la mia opinione in merito alla situazione del comparto vendite.
Forse è utile ripetermi, così se siete in disaccordo, potete mandarmi a quel paese.
Fate vobis.

Cause principali della crisi (erroneamente chiamata cosi) sono:

1)Surplus d’imprenditori rispetto alle potenzialità del mercato. Molti si sono reinventati, senza possedere né il carattere, né le capacità e purtroppo la capitalizzazione. Forse, non potevano fare diversamente, ma rimane una scelta che si é dimostrata sbagliata.

2) Surplus di agenti. In parte come sopra. Tanti, probabilmente, anche perché iniziare costa relativamente poco, si sono inventati venditori, senza possedere né il carattere, né le capacità e l’esperienza. Possiamo capirli, ma il risultato e lì da veder

3)La rete vendita é affidata troppo spesso al " Fai da te", o a persone senza qualità, o non più in linea con i tempi, o agli amici degli amici. Questa forse é la causa principale.
. “Ammazza "di più una persona inesperta nella gestione degli agenti che Equitalia. Ve lo assicuro.

4) Troppi prodotti simili tra loro, che hanno come unica variabile il prezzo, e a volte neppure quello.
Se volete un esempio facile, guardate quanti negozi che trattano la stessa merce vi sono nelle vostre città e paesi. Vi sembra logico?

5) Clienti con sempre meno capacità di spendere, con pretese in costante aumento. Se una persona con poco denaro, decide di acquistare un servizio, un bene, essendo ben conscio delle sue difficoltà economiche diventa spesso più "scassamaroni"di un milionario e persino deleterio. Tratterò ancora quest’argomento.
I vostri clienti che vi fanno dannare, sono quelli che comprano tanto, o quelli che acquistano poco?

Il blog è nato nel lontano 2009 per tentare di risolvere questi problemi.
Oggi abbiamo solo (solo?) un fortissimo peggioramento. Un po' come se dicessi che la bomba atomica é solo una variante più potente di un petardo. Nulla di più.
A volte pure io...
Capito le cause, abbiamo anche la soluzione.
Più facile a dirsi che a farsi.
Ed eccoci ritornati a bomba, al tema di questo post.
Spesso vogliamo dimenticare il nostro compito.
Un venditore che non vende, anche se non é solo colpa sua, non svolge il proprio lavoro.
É una banalità, ma quante volte osservo colleghi che si arrampicano sugli specchi, vantando altre qualità, in mancanza di un fatturato degno di questo nome?
Un venditore non deve mai trovarsi nella situazione che la ditta mandante si lamenti di lui, perché non vende.
Sbagliamo tutti nella vita, anche i grandi hanno commesso errori di valutazione,ma se non ci sono risultati, in poco tempo bisogna chiudere il rapporto,senza indugiare.



Stesse considerazioni devono essere fatte per gli imprenditori, che devono capire perché la loro azienda perde quote di mercato, o ne fa poco e cambiare immediatamente.
Mancata assistenza, prodotto e prezzi sbagliati, o incapacità di chi dirige gli agenti, o loro stessi non competenti? In ogni caso non si deve proseguire con lo stesso sistema. Se chiudere, o riconsiderare il tutto dipende dai casi.
Se un venditore non vende, c é sempre una parte di colpa dell’azienda, anche quando sembra che tutta la colpa sia del commerciale.
Come é vero l'inverso, in altre parole che una parte di colpa, l’hanno anche gli agenti, anche quando in apparenza sembrerebbe solo colpa della mandante.
Per esperienza però non é sempre corretto cercare delle colpe. A volte un venditore anche se bravo, non funziona con quell’azienda, o per quel prodotto, mentre ha successo in altre situazioni.
Non c é sempre un responsabile, o qualcuno che ha sbagliato.
Diventa invece un tragico errore, da entrambe le parti, quando si continua perseverare in una situazione senza speranza.

Vi è mai capitato di sentire questa frase da qualche responsabile degli agenti, o capo area, o simili?
"Lo immaginavo che non riuscisse; ho capito subito che non é il suo mestiere vendere”.
Sapevi che non l’avrebbe fatta e l’hai contrattualizzati lo stesso?

O questa da parte dei venditori?
"Non vendo, ma poi arriveranno i risultati". "Adesso sto seminando".
Balle. Lo sai anche tu che le cose non vanno. Non prendere in giro te stesso.

Sono affermazioni che palesano la difficoltà di ammettere un errore di valutazione.
Io, ho questa idea, o regola.
O la va subito, o la va no.(Dialettale)
Un venditore, in un mese, massimo capisce se ha futuro, in quell’azienda.
Spesso bastano quindici giorni.
Si può partire bassi, ma partire.
Se,nel primo mese di lavoro, un venditore non riesce raggiungere il target, o addirittura non fa, una vendita è inutile perseverare. Si deve chiudere il rapporto da entrambe le parti.
"Lasciate ogni speranza a voi che entrate" citando la Divina Commedia (Inferno.)
Se quello é l inizio,che sia anche la fine.
Per un imprenditore ci vuole più tempo, ma è lo stesso discorso.
A voi risulta  diversamente?

Attimolibero

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